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La rivoluzione silenziosa dell'essere.

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  Questo post è legato ad altri due precedenti che trovate  qui  e  qui . Nell'approccio al lavoro interiore e al ridimensionamento di ciò che chiamiamo comunemente "io", su un punto sono tutti d'accordo, l'osservazione delle emozioni. Che siate appassionati di esoterismo, alchimia, psicologia, spiritualità, ma anche politica, geopolitica, economia, istruzione, lavoro e qualsiasi altra cosa vi possa interessare, l'osservazione dell'esserci o della presenza nel momento presente, dev'essere il perno intorno al quale ruota tutto il resto. Al contrario, anche se vi sembrerà di essere nel pieno della vostra ragione e avere tutte le idee chiare, resterete solo vittime di un qualcosa che ancora non riuscite a vedere e che probabilmente non vedrete mai. Ma perché si punta tanto a queste benedette emozioni? Cosa c'è che non va in queste energie? Fondamentalmente nulla, se non per il fatto che ogni energia, quando applicata, ha i suoi effetti su ciò che la c

Anamorfismo ed ego

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  Ambasciatori di Hans Holbein Molti anni fa, durante un viaggio con la mia compagna, decidemmo di fermarci a Vinci, la città originaria di Leonardo. Tra le tante opere all'interno del museo a lui dedicato, vi era, se la memoria non mi inganna, l'Annunciazione riprodotta in versione anamorfica. L'anamorfismo è quella particolare tecnica che crea un'illusione ottica, in cui un soggetto visto di fronte appare del tutto distorto, a meno che l'osservatore non riesca a trovare il giusto punto di osservazione in cui il dipinto torna alle sue giuste proporzioni. Nell'osservazione del mondo in cui viviamo, delle dinamiche tra gli esseri umani e degli eventi che si verificano, facciamo affidamento su uno strumento (l'ego) che ricrea la stessa illusione anamorfica, per cui alcune cose che sono distorte ci appaiono come normali e quelle che dovrebbero essere normali ci appaiono come distorte. In questo caos inenarrabile prendiamo la maggior parte delle decisioni che co

Jonathan Glazer, nazismo e antisemitismo.

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Oggi, tra i vari corpi deambulanti senza meta, ho incontrato un uomo che aveva qualcosa di interessante da raccontare. Un signore anziano, sull'ottantina o poco più, mi si avvicina. Mi chiede un'informazione, non riesce a risolvere un problema, mi dice che è nato un po' troppo in anticipo (non è vero, è nato esattamente nel periodo storico adatto a lui) e non sa utilizzare molto bene la tecnologia. Gli chiedo quanti anni ha, di dov'è e com'era la vita ai suoi tempi. Risponde che era difficile, ricorda bene la guerra e la ritirata dei nazisti, la notte in cui un carro armato passò nella via principale della sua città e i vetri delle finestre che tremavano, mentre lui, che aveva 5 anni, non sapeva cosa pensare per lo spavento. Da scomodo provocatore quale sono, una domanda mi balena in mente e chiedo: ma i nazisti erano davvero così cattivi? Il vecchio mi guarda, mi sarei aspettato il solito sguardo indignato e scandalizzato, ma il suo è pieno di stupore, come se aves

Manipolatori e manipolati

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Molti, durante le varie discussioni che ho sugli argomenti più disparati, hanno reazioni curiose, quasi sempre rimangono sorpresi o scandalizzati, perché l'idea che hanno di me nella loro testa non corrisponde a ciò che poi affermo. I rifiuti e le critiche sono all'ordine del giorno, molte anche abbastanza feroci, ma capisco che il più delle volte non sto discutendo con delle persone, ma con un intero sistema sociale di domesticazione, che fa del conformismo intellettuale la sua arma più potente, ma soprattutto le critiche e gli attacchi rimangono un problema degli altri, se all'interno di un uomo non rimane nessun ego da attaccare. A volte però, ciò di cui si discute entra nel profondo delle persone, anche le più reticenti, e pian piano le cambia, ci vuole tempo ma può accadere, come se un'idea si fosse innestata e avesse attecchito così tanto nel profondo, da lavorare sulla coscienza come un programma in background. Successivamente a questa fase, se l'umiltà emerg

Il bene del male.

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Pochi giorni fa ho assistito a uno dei pochi miracoli che la vita ogni tanto propone. Non perché in effetti lo sia, ma perché la maggior parte degli automi, che girano liberamente nelle strade delle nostre città, non sono capaci di tale consapevolezza. Ciò che dovrebbe essere la norma quindi, sono costretto a considerarlo talmente raro da essere un miracolo. Partendo dal presupposto che nessuno, tranne il soggetto in questione, sa se lo stato di coscienza con il quale parlava, rispecchiava esattamente le parole che ha usato per parlare, in tutti i casi non è rilevante tranne che per lui. Il miracolo in questione, è il raro caso in cui un uomo si rende conto che la progressione delle sue qualità, è determinata più dalle azioni dei suoi nemici che da quelle dei suoi amici, tant'è che parlava dei primi come se fossero vecchi compagni di scuola. Senza l'intervento di ciò che si intende comunemente con "negativo", l'uomo non ha senso di esistere in questo mondo, non

Ricordi...

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  Ecco un mio vecchio post pubblicato su un blog parecchi anni fa. Lo ripropongo in quanto credo sia ancora attuale, visti gli eventi degli ultimi anni, soprattutto riguardo le catastrofi naturali in continuo aumento e che nei prossimi anni aumenteranno ancora di più. * “Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è.”                                                  (Buddha)   Ufo, OVNI, clipeos, carri celesti, Res Inesplicata Volans (per il Vaticano) o più comunemente disco volante. Tutte definizioni che hanno in comune una sola realtà oggettiva, il desiderio dell'uomo di catalogare, analizzare e chiarire tutto ciò che lo circonda e che inevitabilmente finisce per fallire miseramente di fronte a un qualcosa che la scienza da anni non riesce a spiegare, per ovvi motivi tecnici e che di conseguenza automaticamente e negligentemente non viene accettato per quello che è. Una verità di fondo appare palese, osservando indietro nel tempo della storia ufologica