Ricordi...

 


Ecco un mio vecchio post pubblicato su un blog parecchi anni fa. Lo ripropongo in quanto credo sia ancora attuale, visti gli eventi degli ultimi anni, soprattutto riguardo le catastrofi naturali in continuo aumento e che nei prossimi anni aumenteranno ancora di più.



*



“Il cambiamento non è mai doloroso,

solo la resistenza al cambiamento lo è.”

                                                 (Buddha)

 

Ufo, OVNI, clipeos, carri celesti, Res Inesplicata Volans (per il Vaticano) o più comunemente disco volante.

Tutte definizioni che hanno in comune una sola realtà oggettiva, il desiderio dell'uomo di catalogare, analizzare e chiarire tutto ciò che lo circonda e che inevitabilmente finisce per fallire miseramente di fronte a un qualcosa che la scienza da anni non riesce a spiegare, per ovvi motivi tecnici e che di conseguenza automaticamente e negligentemente non viene accettato per quello che è.

Una verità di fondo appare palese, osservando indietro nel tempo della storia ufologica, la materia così come la conosciamo è stata un fallimento sotto quasi tutti i punti di vista e in verità il termine “ufologia”, definizione tra l'altro strausata e abusata, non è più adatto a rappresentare il fenomeno così come si mostra dopo oltre 70 anni di storia, per un semplice e ovvio motivo, l’acronimo “ufo” viene comunemente associato a oggetti e fenomeni non conosciuti o non identificati, ma nella cerchia di contattisti usciti fuori negli anni e che non accennano a fermarsi, le informazioni sulla provenienza di questi oggetti sembra ormai evidente e chiara, anche e soprattutto alle istituzioni militari e politiche che sovente le studiano, a volte apertamente altre segretamente, e che, come negli ultimi anni, hanno rilasciato dichiarazioni più o meno decisive che non lasciano spazio a dubbi sulla grande divergenza tecnologica che c'è tra i migliori mezzi al mondo in nostro possesso, con i relativi piloti, e i velivoli i quali si trovano loro malgrado a dover intercettare.

 

Ed è per lo stesso motivo che la famosa “pistola fumante” non è stata trovata e mai lo sarà, perché oltre a dover fare i conti con la scarsità della nostra logica, ancor più limitata dalle nozioni della nostra scienza che puntualmente si arresta e si arrende di fronte a eventi imperscrutabili, dobbiamo valutare la seconda faccia della medaglia, che probabilmente è stata tralasciata più del dovuto e che sicuramente ha un’importanza nettamente superiore alla dominante necessità di rendere comprensibile una tecnologia, che a causa del nostro livello d’evoluzione non verrà mai chiarita del tutto.

E questo ci porta al fulcro di questa passeggiata intellettuale che, inevitabilmente, trova il suo approfondimento, e probabilmente anche la sua origine, nel tema dell’esobiologia: la spiritualità.

 

Come detto precedentemente, l’ufologia ha sempre considerato i fenomeni osservati quasi solo esclusivamente sotto il profilo tecnologico e fenomenologico, andando a trascurare e spesso alterare il messaggio di fondo che veniva attentamente divulgato, in diversi modus operandi, dai vari contattisti, preferendo quindi un discorso più sensazionalistico piuttosto che concreto e rivolto alla vera evoluzione della consapevolezza umana. Ecco spiegato il perché del parziale tracollo della materia ufologica che ciclicamente ha attraversato sempre le stesse fasi:

 

·      Osservazione di un fenomeno

·      Pseudo studio causato dalla limitazione spirituale/tecnologica umana

·      Prove inconsistenti per la comunità scientifica

·      Conclusioni non convincenti con successiva condizione di tregua

 

Ovviamente tutta l’analisi descritta poco sopra è un sunto molto generico e volutamente sintetizzato, dato che le prove a volte ci sono e tendono a far pendere l’ago della bilancia più sulla veridicità di alcuni casi che il contrario, nonostante la forte incredulità che spesso sfocia nel discredito più totale, ma è bene ricordarsi che a volte un po’ di scetticismo è sempre ben accetto per approcciare ad esperienze del genere, che sono solo ed esclusivamente casi al limite.

Nel corso degli anni però una domanda si è cominciata ad insinuare nella mente della massa, e si è fatta strada abbandonando quasi del tutto il concetto di ufologia classica, come materia prettamente tecnologica e sperimentale.

Seguendo i messaggi e gli ammonimenti divulgati da questi “fratelli”, a prescindere dalla veridicità dei casi o meno: l’uomo cosa ha da perdere e cosa da guadagnare in tutto ciò?

Vista sotto quest’ottica il problema degli scettici e dei fiduciosi viene risolto apparentemente in men che non si dica, facendo sembrare 70 anni di discordie solo un brutto ricordo; non c’è ideale di appartenenza ne un credo di fondo in questa domanda, non un punto di vista ne un fenomeno da verificare, l’uomo semplicemente decide spontaneamente, facendo uso del discernimento, cosa è giusto e cosa non lo è, valutando il messaggio che è stato divulgato, in base al contesto storico e della condizione in cui vive, cambiando col tempo il piano etico, morale e intellettuale, in modo da trasformare inevitabilmente ciò che lo circonda.

La logica è molto semplice, sappiamo tutti dove siamo stati catapultati dall’inizio dei tempi ad oggi con il senso del possesso, l’egoismo, il sistema monetario e il disprezzo verso ogni cosa vivente e non, eppure tra cadute e risalite siamo sempre qui, rincorrendo l’inutilità e l’insensatezza della vita cosi come la conosciamo.

Da qui ad accettare i messaggi di questi presunti (secondo alcuni) fratelli del cosmo, il passo è breve, il miglioramento potrebbe sembrare imminente eppure non avviene, se non in minima parte e in gruppetti sparsi per il mondo, perché come anticipato, il problema non è accettare il cambiamento come un processo utile ed inevitabile, ma fare meno resistenza possibile affinché avvenga, soffrendo il meno possibile.

 

Cresciamo nell’ottica disfunzionale che l’ignoto e il mutamento sono parte integrante della nostra vita, ma allo stesso tempo cerchiamo di allontanarli come se ci provocassero dolore, e in qualche modo lo fanno, perché sono le nostre convinzioni, stravolte nel corso dei millenni, che provocano attrito verso un qualcosa che nell’universo c’è da sempre e continuerà a esserci.

Consideriamo un attimo la nostra esistenza; l’incognita è dietro ogni passo e respiro che inconsapevolmente si alternano durante l’arco della giornata, l’ignoto è parte fondamentale di ogni secondo della nostra vita, nessuno infatti sa cosa accadrà, eppure quando ci si presenta qualcosa che consapevolmente reputiamo sconosciuto viviamo un istintivo disagio interiore, comprese le scelte volute o forzate, che vanno a destabilizzare quella che noi chiamiamo tranquillità. Di conseguenza al cambiamento preferiamo la stabilità, che può essere rappresentata da una ragazza, un lavoro sicuro o semplicemente dal rifiuto di un messaggio di un essere non terrestre che per comodità e paura decidiamo di non ascoltare.

Il mutamento è quella serie di eventi messi in moto dalla natura, con i quali l’evoluzione si è plasmata così come la conosciamo, eppure cerchiamo ostinatamente di vivere le nostre vite, seguendo fino alla morte o quasi, sempre gli stessi iter disarmonici, senza comprendere che il cambiamento è sinonimo di evoluzione, soprattutto nel nostro caso: dalla più piccola particella, al pianeta più grande, tutto è in movimento e di conseguenza cambiamento, dato che nel cosmo l’involuzione non è contemplata.

 

Diviene lampante il passo successivo filologico che ci porta quindi a chiederci, dove ci sta spingendo la nostra evoluzione?

Esistono eventi occultati alla nostra comprensione che ci spingeranno verso una direzione che attualmente ignoriamo?

Quali eventi, che consideriamo catastrofici, saranno invece quelli decisivi per la salvaguardia della civiltà umana verso un futuro che è destinato a pochi?

 

Secondo una teoria che trova conferma nell’evidenza della progressione delle varie forme di vita, “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”, adattamento ovviamente che dev’essere integrato nella più espansa e superiore consapevolezza che l’uomo ha su di sé e del mondo in cui vive, nel rispetto degli esseri del regno animale. Ed è proprio in questa fase che l’uomo trova la sua inadeguatezza, vale a dire che l’intelligenza e la consapevolezza, che dovrebbero guidarlo alla cooperazione per un bene superiore, si rivelano essere i suoi più grandi limiti.

Potremmo entrare nel dettaglio per centrare al meglio quali sono questi cambiamenti che sono in atto da forze al di sopra di noi, ma senza troppi sforzi intellettuali, il primo che sta avvenendo riguarda il rigetto del pianeta al “virus” essere umano, un cambiamento che probabilmente è troppo veloce e distruttivo per darci tempo di adattarci al meglio delle nostre possibilità, e che è direttamente proporzionale alla nostra considerazione verso di esso; tutto ciò senza prendere in considerazione la violenza e la sete di guerre alimentate dall’orgoglio, il potere e un ego smisurato.

Analizzati tutti i vari motivi, retroscena e possibili scenari futuri, una cosa sembra ovvia: la “scrematura” della razza umana appare quanto mai sempre più evidente e, come avviene continuamente nell’insieme dei fenomeni e delle forze che si manifestano, sotto forma di quella che chiamiamo “natura”, è certo che chi remerà contro queste energie verrà considerato un’ostilità, verso quella che è l’unica direzione possibile verso la salvezza di ciò che è importante.



Marco Florà
"Sii ciò che sei, non ciò che fai."

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